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Oltre la formazione il legame che resta

Caro Professore,

ricevere la Sua email mi ha profondamente toccata. È bello sapere che, a distanza di un anno, il legame con la nostra esperienza formativa continua a vivere e a trasformarsi.

Ripensare al percorso fatto riporta alla mente non solo la fatica, il sacrificio e le sfide affrontate, ma anche la ricchezza di ciò che ho scoperto e costruito dentro di me. Ricordo bene l’ansia per le consegne, la sensazione a volte di non avere chiari tutti i passaggi richiesti. Eppure, oggi comprendo che il vero intento non era farci “fare” la formazione, ma farcela sentire. Ci ha allenati ad accogliere noi stessi, a riconoscere e abitare le nostre emozioni prima ancora di imparare a leggere quelle degli altri.

Sulle ali della libertà

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Per me l’esperienza alla Scuola Romana di Psicoterapia Familiare è stata una dimensione di arricchimento unico, in cui ho appreso tantissimo. Un luogo del cuore, non solo fisico, che mi ha aperto lo sguardo a 360°. Ho riso, pianto, scoperto nuove parti di me, e avuto il dono di conoscere persone straordinarie e professionisti appassionati e preparati. Nel corso dei training ho visto e com-preso che non esiste una sola porta di ingresso al proprio mondo interiore e a quello dell’altro, non esiste una sola chiave “giusta”, non c’è un modo e un momento giusto per cominciare o terminare, per stare, uscire, ri-entrare, una formula magica da dire, ma esiste quel momento presente, nel quale il terapeuta in formazione ha la preziosa opportunità di stare con se stesso, e nello stesso istante con gli altri (docente supervisore), le famiglie e i colleghi, in stanza di terapia e dietro lo specchio, e utilizzare ciò che c’è e che viene portato in seduta e che risuona emotivamente dentro sè, rendendo con varie modalità l’implicito esplicito attraverso la relazione.

Intervista Fabio Bassoli a Carmine Saccu

B: Estamos acá en Todi junto al profesor Carmine Saccu , Director de la Scuola Romana di Psicoterapia Familiare, y éste es el congreso que realiza la Scuola con alumnos y exalumnos. Aprovecho esta ocasión para pedirle a Carmine… digo Carmine porque  somos amigos desde hace más de cuarenta años, yo diría ¿no? Nos conocemos desde 1980, quizás de un poco antes. Aprovecho esta ocasión para pedirle a Carmine que nos hable de su último libro que trata de los niños hiperactivos

C: y del Síndrome Oposición

B: y del Síndrome Oposición. Mi curiosidad es cómo nació esta idea, de dónde parte

Risposta Lettera " Forse ho perso un amico"

Caro Carmine. Ero disorientato da questa mail che non capivo se indirizzata solo a me o ad ISCRA per conoscenza.Poi ho appreso che anche Loriedo e Mariotti avevano ricevuto la mail il cui contenuto era finalizzato alla pubblicazione negli atti del convegno. Il solo titolo che fa riferimento a me come la fine della “ lettera”merita però una mia personale risposta. Innanzi tutto ,come ben puoi immaginare non è per niente scalfita la nostra sincera e genuina reciproca stima ed amicizia.

Anzi sento di doverti ringraziare per la tua preziosa e generosa partecipazione al convegno, in cui ti sei esposto su mia specifica richiesta, a portare la tua posizione, pur apparentemente dissonante, rispetto al tema della ricerca tra rigore e creatività. Come tu sai tra noi in tal senso ci sono molte affinità, pur nel rispetto delle differenze, tali per cui abbiamo in tanti anni condiviso la “scienza” e la buona cucina, oltre alla nostra amicizia. 

Per quanto concerne il contributo per gli atti del convegno, credo che con qualche piccola correzione, sia per noi preferibile inserirlo in una pubblicazione/libro che fa parte di un  progetto specifico di ISCRA inerente comunque il tema del convegno. Ma questo per il prossimo futuro e intanto GRAZIE per la tua accorata testimonianza.

Con grande affetto 

FORSE HO PERSO UN AMICO

El Castillo Stitch 2008 Edit 1Lui Fabio Bassoli mi aveva cercato per invitarmi a un convegno internazionale che si svolgeva a Modena nel giugno 2023 . Assieme a Luigi Cancrini e a Maurizio Andolfi  avevo 30 minuti e per l’occasione mi era stato chiesto un titolo a dire il vero accettato con qualche perplessità.

Titolo: “da Mosca a Vladivostok: scendo dal treno… e il nuovo spaventa”.

Inizio raccontando del viaggio di ritorno in macchina dal Congresso di Lione, con la Prof.ssa  M. S. Palazzoli nel 1979.

Spinto dalla curiosità le chiesi perché ogni 5 anni nel campo della Terapia Familiare abbandonava   il modello in uso fino a quel momento per un nuovo modello. “Carmine” fu la risposta lapidaria, “io non sono una clinica ma una ricercatrice”

Il mio incontro magico con il Prof. Open day e colloquio di selezione

Un giorno di inizio Dicembre 2017 andai a casa di Michi, scrivemmo insieme frettolosamente il numero della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare su un pezzo di giornale e chiamammo, a ripensarci oggi mi fa strano pensare di aver scritto un numero così importante per il mio futuro su un pezzetto di carta da giornale come si può fare con la lista della spesa, eppure oggi riesco a dargli un senso più circolare, più autentico.

La segretaria ci invitò da lì a pochi giorni a partecipare all’Open day che si teneva nella scuola di Via Reno, dove avremmo potuto conoscere il

Recensione di Alberto Vito Carmine Saccu “I sommi sacerdoti. Autismo e Psicosi infantili” Edito da Scuola Romana di Psicoterapia Familiare, Roma, 2022, pp. 131

PUBBLICATO SULLA RIVISTA FRATTALI, N. 5, ANNO 3 NOV. 2022

LINK: https://www.rivistafrattali.it/

 Si è tenuto a Todi per tre giorni a metà ottobre un importante Congresso per festeggiare il trentennale delle attività di formazione della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare. Oltre a Carmine Saccu, direttore della Scuola, sono intervenuti diversi terapeuti, rappresentanti di altre scuole di matrice sistemico relazionale: Umberta Telfener (a cui vanno gli auguri per la recente nomina a  Presidente dell’EFTA European Family Therapy Association), Alfredo Canevaro, Pietro Barbetta, Camillo Loriedo, Marcelo Pakman (in video-collegamento dagli Stati Uniti), Rossella Aurilio e Fabio Bassoli. Altre relazioni sono state presentate da quattro didatti interni della S.R.P.F.: Antonio Acerra, Paolo Bucci, Stefano Fantozzi e Alberto Vito.

L'INTERVENTO SOCIALE NEL CICLO DELLE RELAZIONI

 “ (...Maria-Rupil_Romana-Colantonio.jpg) l’umanità che sprigiona dalla descrizione delle esperienze riportate nel libro,  è ciò che lascia traccia perché arriva al lettore con emozioni che durano nel tempo e per alcuni mobilizzano nuove traiettorie su come operare sul sociale, nella professione più difficile del mondo perché interviene non a parole ma nella vita reale di tutti i giorni, e per lo stesso motivo, per la ricchezza che ne deriva, è, mi viene da dire, anche il più bello.”

 Prof, Carmine Saccu

LA PAROLA E L'ASCOLTO

UVACari colleghi,

il seminario d’autunno “ La Parola e l’Ascolto” si è concluso recentemente.

Esprimo la mia gratitudine innanzi tutto ai protagonisti che in questi tre giorni hanno parlato delle loro esperienze nei diversi contesti con un occhio attento al nostro modello sistemico relazionale simbolico esperenziale.

L’entusiasmo e la voglia di condividere è stata la ricchezza del nostro incontro perché si percepiva il senso di appartenenza espresso attraverso i vissuti esperienziali. La presenza degli ex allievi del CIPS ( Coordinamento Internazionale Psicoterapeuti Sistemici) è stata intensa e i contributi portati di alto livello e anche di stimolo ed esempio per gli allievi attualmente in corso. Abbiamo anche esteso l’invito a personaggi importanti di altre scuole con cui collaboriamo didatticamente da anni e così pure a psicoterapeuti sistemici  dalla Spagna fino all’Argentina.

A ‘tu per tu’ con il maestro. Estratto di una pagina del diario di un’Amazzone – Cipolla

1627467955523Il pomeriggio del 9 luglio credo di aver sudato come se mi trovassi in un posto tropicale con una coperta di lana addosso. Alla fine dell’intervento di cui ora vi parlerò mi sono resa conto di essere felice e soddisfatta in modo direttamente proporzionale ai sali minerali che avevo perso.

Questa storia comincia all’inizio del mese di giugno del corrente anno, quando il prof. Saccu mi chiese di partecipare con lui all’evento di presentazione delle scuole di specializzazione in psicoterapia organizzato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio. L’evento prevedeva che ogni scuola durante la propria presentazione, esponesse un caso clinico, ed è qui che il prof. mi ha chiesto di mettermi in gioco. Il primo pensiero che ho avuto è stato: “E adesso?! Cioè devo davvero partecipare con il prof. a questa cosa, parlare di psicoterapia ed essere video-registrata!?” Poco dopo quel “devo” è diventato un “voglio farlo”, poco dopo mi sono sentita lusingata dalla proposta del prof., poco dopo quando ho metabolizzato la richiesta ho sentito una gran voglia di fare ed organizzare l’intervento mio e del prof….. “Mio e del prof.” … altra riflessione riguardo questo evento è che l’intervento sarebbe stato MIO E DEL PROF., non del prof. a cui io avrei partecipato come spettatrice ma NOSTRO. Che meraviglia.