Caro Professore,
ricevere la Sua email mi ha profondamente toccata. È bello sapere che, a distanza di un anno, il legame con la nostra esperienza formativa continua a vivere e a trasformarsi.
Ripensare al percorso fatto riporta alla mente non solo la fatica, il sacrificio e le sfide affrontate, ma anche la ricchezza di ciò che ho scoperto e costruito dentro di me. Ricordo bene l’ansia per le consegne, la sensazione a volte di non avere chiari tutti i passaggi richiesti. Eppure, oggi comprendo che il vero intento non era farci “fare” la formazione, ma farcela sentire. Ci ha allenati ad accogliere noi stessi, a riconoscere e abitare le nostre emozioni prima ancora di imparare a leggere quelle degli altri.
Per questo il Suo invito non è solo un richiamo alla memoria, ma una conferma di quanto sia importante mantenere vivo questo spazio di crescita. Il CIPS non è solo un punto di incontro tra ex allievi, è anche uno spazio emotivo e professionale in cui continuare a riflettere, a intrecciare esperienze e a guardare oltre.
E qui mi torna in mente il caleidoscopio: una metafora potente della nostra formazione. Un insieme di frammenti che, visti da una prospettiva nuova, si trasformano in immagini sorprendenti. Così è stato il nostro percorso: un intreccio di pezzi di noi, di esperienze, di incontri, che ha generato una visione sempre nuova e in continua evoluzione. Ci ha insegnato a non fermarci a una sola immagine, ma a girare il caleidoscopio per scoprire oltre e altro.
Oggi mi accorgo di osare di più, di incontrare le storie con curiosità e di abbracciare la diversità degli approcci. Ho il privilegio di condividere questo percorso con una collega, e insieme stiamo costruendo prospettive nuove, integrando sguardi e modi diversi di vedere la professione. Proprio per questo, ieri ho bloccato una nuova stanza a Latina, in una zona più centrale rispetto a dove avevo iniziato. Poi, stamattina, ho aperto la Sua email e ho trovato il Suo saluto. A me è arrivato come un augurio, quasi una benedizione: la sensazione di aver fatto bene, anche stavolta.
Che belle le coincidenze, le connessioni, quei legami invisibili che continuano a tessersi nel tempo.
Accolgo quindi con piacere la Sua richiesta e sarò felice di contribuire con la mia esperienza. La ringrazio per l’attenzione e la cura che continua a dedicare a noi ex allievi.